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Alcune foto tratte da Tomassetti (1910), Silli (1910), Cervesato (1910). Le notizie sono tratte da Metalli (1923) e Cervesato (1910).
Galeria vista da un'altura di fronte: già agli inizi dell'800 si vedeva bene solo il campanile di S. Andrea. Si intravede a sinistra il castello.
La porta di entrata del borgo antico di Galeria vista dall'interno. Già alla fine dell'800 era invasa dalla vegetazione.
La Barrozza e' un carro a due ruote trainato da due buoi. Era usata per trasportare fieno, legna da ardere, sacchi ma anche per il carico dei tronchi, lunghi anche 20 metri. Addetto alla Barozza era il bifolco.
Il fattore è il capo dell'"azienda del campo" nell'Agro Romano tra XIX e XX secolo. E' questa una delle tre aziende dell'Agro: le altre due sono l'"azienda del procoio" e quella della "masseria". Dal fattore dipendono i butteri, i bifolchi, gli aquilani, il capoccetta. Tiene usualmente anche la piccola contabilità. (NB: per i butteri vedi un'immagine successiva).
La condizione di vita nelle aziende dell'Agro Romano a cavallo tra XIX e XX secolo è deprimente: ignoranza, mancanza di igiene, analfabetismo, estremo sfruttamento. Una parte dei contadini non erano stanziali ma venivano per i periodi di maggior lavora da altre regioni e vivevano in capanne autocostruite.
Nell'Agro Romano tra XIX e XX secolo il buttero è una figura importante: si occupa del governo delle vacche, cavalca abitualmente il cavallo tipico della Maremma, un Maremmano. Il cavallaro, si occupa invece delle mandrie dei cavalli. L'abbigliamento del buttero e del cavallaro è costituito da calzoni di fustagno, cosciali, giacca di velluto, cappello nero. Si protegge dalla pioggia con un mantello di grandi dimensioni, detto pastrano ed in mano tiene la mazzarella, un bastone impiegato per stimolare buoi e cavalli.
La piazza davanti ai casali con la fontana in una foto de 1900. Mancano però gli alberi.
La piazza dei Casali di Celsano a inizio XX sec. La vita nei casali dell'Agro Romano a cavallo tra XIX e XX secolo era durissima, la maggioranza dei contadini si spostavano in cerca di lavoro e vivevano in baracche provvisorie. Con il Regno di Italia arrivò l'istruzione per i bambini in capanne e la Croce Rossa. Ovviamente a ... cavallo.
La chiesa di S. Maria in Celsano agli inizi del '900. La si confronti con la situazione odierna.
Frammenti di cermica policroma ritrovati in più escursioni tra il 1997 ed il 2009 sotto la città. Si tratta presumibilmente di ceramiche del tardo rinascimento e barocco (XVI-XVII sec.). Confronta http://www.museodellaceramicadellatuscia.com/