Il Radon negli edifici - Didattica delle Scienze

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Il Radon negli edifici

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Il Radon 222

Il Radon (Rn) è un elemento chimico gassoso presente in tutta la crosta terrestre, appartemente all'VIII gruppo dei cosidetti "gas inerti o nobili".  Si produce esclusivamente, in modo naturale, per decadimento radioattivo del l'U238. Ha una emivita di 3,8 giorni circa. Si trova nel terreno e nelle rocce ovunque in quantità variabile. Il suolo è la principale sorgente del radon che arriva negli edifici. I materiali edili che derivano da rocce vulcaniche (come il tufo o i graniti), sono ulteriori sorgenti di radon.

Essendo un gas, l'unico elemento gassoso della serie di decadimento dell'U238
, il radon può spostarsi e sfuggire dalle porosità del terreno disperdendosi nell’aria o nell’acqua. All’aperto la concentrazione di radon non raggiunge mai livelli elevati ma, nei luoghi chiusi (case, uffici, scuole ecc), può arrivare a valori che comportano un rischio rilevante per la salute dell’uomo, ancor più per i fumatori.

Il radon si distribuisce uniformemente nell’aria di una stanza, mentre i suoi prodotti di decadimento si attaccano al particolato (polveri, aerosol) dell’aria che noi respiriamo e poi si depositano sulle superfici dei muri, dei mobili ecc. Negli Stati Uniti, ove si è molto sensibili a questo problema, le abitazioni con un tenore di Radon superiore a 148 Bq/mc (:becquel al metro cubo) sono praticamente invendibili. Le Agenzie Immobiliari inoltre, prima di accettare l'incarico di vendere un immobile, eseguono o fanno eseguire una indagine accurata certificando
successivamente in sede di rogito, la salubrità del sito.

La maggior parte del radon che inaliamo viene espirata prima che decada ma una piccola quantità si trasferisce nei polmoni, nel sangue e, quindi, negli altri organi. Il decadimento radiattivo del Radon e dei suoi prodotti di decadimento (polonio, biombo, bismuto) è alfa (vedi animazione in alto). Quando questi elementi, della serie di decadimento successiva al Radon, si attaccano alla superficie dei tessuti polmonari, continuano a decadere e a emettere sempre particelle alfa che possono danneggiare in modo diretto o indiretto il Dna delle cellule.  I livelli di guardia sono 150 Bq/mc (:becquerel per metro cubo), corrispondenti a circa 4 pCi/l (:picocurie per metro cubo). L'effetto mutageno della radiazione alfa può evolversi dando origine a un processo cancerogeno.

Il principale danno per la salute accertato, legato all’esposizione al radon, è un aumento statisticamente significativo del rischio di tumore polmonare. A livello mondiale, il radon è considerato il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi ed è stato valutato che il 50% circa dell’esposizione media delle persone a radiazioni ionizzanti è dovuto al radon. Più alta è la concentrazione nell'ambiente più alto è il rischio di contrarre il tumore.  

Il valore medio nazionale stimato è di 77 Bq/mc: tenendo presente che in Italia si registrano circa 31.000 casi ogni anno di morte per tumore polmonare, questo risultato ha permesso di stimare che i casi attribuibili al radon negli edifici in Italia, costituenti dal 5 al 20% del totale, variano da 1500 a 6000 ogni anno.

Poiché le misurazioni del Radon nell'aria degli edifici possono cambiare nel corso dei mesi occorre tenere conto dei fattori di moltiplicazione della tabella al lato.

Link sul Radon

http://www.epicentro.iss.it/problemi/radon/epid.asp Analisi epidemiologica interessante.

http://eur-lex.europa.eu/smartapi/cgi/sga_doc?smartapi!celexapi!prod!CELEXnumdoc&lg=IT&numdoc=31990H0143&model=guichett La direttiva europea (90/143/Euratom) alla quale si fa riferimento per la concentrazione di Radon nei luoghi chiusi.

http://www.parlamento.it/parlam/leggi/deleghe/00241dl.htm Il Decreto Lagislativo 26 maggio 2000, n. 241 al quale si fa riferimento per la protezione dal rischio radiazioni per la popolazione nei luoghi di lavoro. Il limite di concentrazione è fissato a livello di 500 Bq/metro cubo, superato il quale il datore di lavoro deve valutare in maniera più approfondita la situazione e, se il locale è sufficientemente frequentato da lavoratori, intraprendere azioni di bonifica.

http://www.ispesl.it/osservatorio/pdf/radon.pdf  Ottimo opuscolo dell'ISPESL sul problema radon negli edifici, sull'origine, sui danni che provoca e sulle tecniche per ridurne la concentrazione.

http://www.zadigsrl.it/Portals/0/Radon%20002%20Russignaga.pdf Interessante relazione su come gestire il rischio Radon praticamente e le competenze e le azioni da mettere in essere da parte delle  varie figure di riferimento.

http://www.edilitaly.com/radon/lineeguidaregioni.pdf Il documento fondamentale delle azioni da intraprendere contro il Radon elaborato dalla conferenza stato-regioni.

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/1/17/Itwiki-Radon.ogg Ascolta con l'audio del computer la spiegazione da Wikipedia.

http://www.edilitaly.com/radon/download/guida.pdf Interessante e semplice guida al Radon.

http://www.ispesl.it/osservatorio/pdf/radon.pdf  Ottimo opuscolo dell'ISPESL sul problema radon nelgli edifici, sull'origine, sui danni che provoca e sulle tecniche per ridurne la concentrazione.

          
Web by Flavio Comandini
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