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Monumento naturale di Galeria Antica e Cascate di Castel Giuliano (RM)
Il Monumento Naturale di Galeria Antica è un'area di 40 ha in Comune di Roma, istituita come area protetta dalla Giunta Regionale nel 1999 e facente parte del sistema di aree protette del Comune, gestito dall'Ente RomaNatura.
Monumento Naturale di Galeria Antica
L'area protetta, oltre ad essere assai interessante dal punto di vista naturalistico, presenta i resti dell'antichissima città di Galeria, borgo ormai abbandonato da circa due secoli. L'area è situata all'interno del bacino idrografico del fiume Arrone, lungo la via di S. Maria di Galeria, strada che dalla via Aurelia confluisce poco dopo a nord sulla via Claudia-Braccianense.
La valle dell'Arrone ha rappresentato per migliaia di anni un elemento catalizzatore della frequentazione e dell'insediamento stanziale dell'uomo sin dall'epoca preistorica, come testimoniato dai ritrovamenti di manufatti in selce e dei resti di fauna del Paleolitico nell'era iniziale.
Galeria fu probabilmente abitata già da epoche remotissime vista la sua posizione strategica estremamente favorevole. Secondo alcuni AA fu una città etrusca nota con il nome di Careia: testimoni di questo periodo sono le necropoli con tombe a camera che costellano la forra sottostante l'abitato ed alcuni resti murari all'interno del Borgo. Durante il periodo romano in questo luogo sorse Ad Careias, la seconda mansio della via Clodia, la cui ubicazione ci è stata tramandata da molte fonti, tra cui la Tabula Peutigeriana una delle più famose carte geografiche dell'antichità.
Arroccata su uno sperone di tufo e circondata da foltissimi boschi Galeria e circondata da terreni adatti alla coltivazione, rappresentava un punto strategico e nel VIII secolo Papa Adriano I fece sorgere ivi una fattoria fortificata (domusculta).
La domusculta - come molte altre del territorio laziale - non ebbe tuttavia vita lunga anche a causa delle continue scorrerie di pirati e intorno al mille passò sotto il controllo dei conti Galeria per poi passare nel 1073, per volontà di Papa Gregorio VII, al Monastero di S. Saba.
E' ricordata nelle cronache per aver dato alloggio a Carlo V nel 1536 quando questi si recò a Roma dal papa.
Dai conti e da S. Saba il borgo passò nei secoli in mani di varie nobili famiglie. E' databile al XVII secolo l'inizio della decadenza e dalle proprietà degli Orsini passò a quella del Pontificio Collegio Germanico-Ungarico che la tenne fino ad epoca recente. Nel 1809 (proprio 200 anni fa), il borgo venne definitivamente abbandonato.
La struttura del borgo è ancora ben visibile: posta su una sperone tufaceo ha forma triangolare, munita di mura con le case addossate per formare una barriera ai confini del centro abitato. All'interno della fascia perimetrale tre strade longitudinali intersecate ad altre due perpendicolari costituivano la viabilità del borgo. Al centro uno slargo costituiva la piazza. L'accesso alla città era ad ovest, di fronte all'entrata dove sorge il castello ancora visibile. Era controllato da due porte ben difese. Accanto la chiesa di S. Andrea di impianto orientale con due navate perpendicolari, fiancheggiata da un alto campanile di epoca settecentesca ancora ben visibile. Ad est sorge invece la chiesa di S. Nicola, con due navate fiancheggiate da una sacrestia.
L'ambiente naturale
Il borgo antico già da cento anni è ricoperto di vegetazione. Crescono rigogliosi lecci, cerri, roverelle, bagolari, allori e aceri oltre all'all'edera che ricopre muri e alberi. L'ambiente delle forre tufacee è invece umido e la vegetazione è composta dai tipici elementi ripariali quali carpino, ontano, pioppo e salici con nocciolo selvatico e nel sottobosco rare felci e ricche fioriture di orchidee e ciclamini. Tutto intorno le radure coltivate, intervallate da qualche elemento arboreo mediterraneo, ove le curve di livello hanno impedito la coltivazione.
S. Maria in Celsano
Poco lontano dal borgo di Galeria Antica sorge il complesso agricolo di S. Maria in Celsano - spesso erroneamente chiamata S. Maria di Galeria - strutturato intorno all'omonima chiesa di origine paleocristiana, costruita su una cisterna romana, visibile nella navata di sinistra. L'impianto è tipico a tre navate; rimaneggiata nel XV fu purtroppo trasformata alla "maniera gotica" anche nella facciata nel '800 .
Il nome Celsano deriverebbe da Cesano per corruzione della parola ma la tradizione lo fa derivare dall'albero di gelso su sarebbe apparsa l'immagine della Madonna venerata nella chiesa. Nella navata destra della chiesa un affresco narra la leggenda.
Galeria e S. Maria in Celsano
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Castel Giuliano
Castel Giuliano proprietà dei marchesi Patrizi fin dal Cinquecento, è un bel borgo rinascimentale sorto intorno all'omonimo castello. La Chiesa del palazzo di Castel Giuliano, dedicata a San Filippo Neri è di grande interesse storico ed artistico. Costruita nella prima metà del seicento fu ampliata e restaurata alla fine del Settecento.
Le cascate lungo il Fosso della Mola
Da qui si parte per un itinerario naturalistico lungo la forra del Fosso della Mola ove si possono ammirare tre belle cascate alte circa 20 m. La peculiarità del paesaggio è dovuta alle estese colate laviche dell'Apparato Vulcanico Sabatino che si sono sovrapposte alle piroclastiti (tufi): quest'ultimi più facilmente erodibili hanno creato i salti dei fossi sulle sovrastanti lave. Le lave sono di tipo basaltico, di colore grigio-scuro, assai compatte e dure presentano la tipica fessurazione prismatico colonnare.
Castel Giuliano e le cascate lungo il Fosso della Mola
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